Movimento
Fa rima con cambiamento perché si genera da una motivazione. Come i Charity Pacer che corrono la Milano Marathon
«Il modo in cui le persone si muovono è la loro autobiografia in movimento»
Gerry Spence, giurista americano
Il movimento è la cifra del cambiamento. Detta così è banale, me ne rendo conto. Se però hai voglia di seguirmi in una breve ‘maratona semantica’, credo che queste due parole cominceranno a rimare non solo sulla carta, ma anche nella vita: Movimento e Cambiamento.
Ma prima, l’etimologia della parola:
Movimento
Deriva dal verbo dal latino movere.
La Treccani ci dice: «Nel linguaggio sociologico, qualsiasi fenomeno di aggregazione e mobilitazione di individui che, in seguito a mutamenti socioeconomici intervenuti, sviluppano la coscienza della loro identità di gruppo sociale e si impegnano attivamente per realizzare un mutamento della loro condizione o dello stesso sistema politico».
La parola movimento ha un legame molto stretto con la parola motivazione che deriva da motivo, in latino motivus che significa "che muove". Il suffisso -zione poi indica l'azione o l'effetto correlato al verbo da cui deriva. Pertanto, motivazione si riferisce all'atto di fornire un motivo o una ragione che spinge all'azione.
Senza una motivazione è difficile muoversi in modo generativo.
Grazie a Valeria Vitali, cofondatrice di Rete del Dono, ho scoperto che esistono persone che si muovono per motivare altre persone a raggiungere un traguardo, insieme, durante le maratone. Si chiamano pacer e corrono non per vincere, ma per sostenere i runner. Hanno un palloncino attaccato alla schiena che sventola in alto, sopra la loro testa, così che i runner, anche da lontano, possano individuarli. Ogni palloncino indica in quanto tempo si termina la gara andando al loro passo; insomma puoi scegliere il ritmo della tua corsa, correndo insieme al pacer.
Non solo maratone tout court. Come racconta Valeria, ma anche durante le maratone solidali ci possono essere quelli che si chiamano i Charity Pacer che corrono allo scopo di sostenere una buon causa sociale.
«Quest’anno, Milano Marathon e Rete del Dono lanciano proprio il progetto Charity Pacer, un’iniziativa pensata per promuovere la cultura del dono e della cittadinanza attiva attraverso lo sport. Ogni anno, la prima domenica di aprile, Milano si trasforma nel cuore pulsante della corsa con la sua Maratona e la Charity Relay, la staffetta solidale in cui 4 runner condividono il percorso di 42 km, unendo alla sfida sportiva quella solidale. Chi partecipa, infatti, corre e raccoglie fondi per una delle 102 charity beneficiarie del programma. Per dare ancora più forza a questo spirito di solidarietà, abbiamo coinvolto 5 runner solidali - Chiara, Claudia, Diana, Magister, Simone - da sempre impegnati nel fundraising per la loro charity del cuore, che accompagneranno i partecipanti come veri e propri Charity Pacer, ispirando e motivando gli altri a correre per una causa».
Il Charity Pacer è chi batte il tempo non solo della corsa, ma anche della raccolta fondi. E lo fa no solo durante la maratona, ma anche e soprattutto nelle settimane e dei mesi precedenti, quando ingaggia parenti, amici, colleghi, conoscenti e la sua community online a raccogliere fondi per la buoha cuasa solidale che ha scelto di sostenere
Mi piace questa immagine di tenere il ritmo, di battere il tempo. Mi fa pensare anche al successo e al fallimento. Ripensare anzi, perché ogni volta ci casco: il traguardo non il successo in sé. Il successo è arrivarci, sì, possibilmente non da solo, e anche per il bene di qualcun altro. Con il tempo giusto che non è detto sia uguale per tutti. Non è un discorso consolatorio né un alibi. Piuttosto: mi muovo e così faccio muovere anche te, insieme moltiplichiamo non solo gli sforzi, ma anche la motivazione. Insieme battiamo il tempo del cambiamento sociale. Perché cambiamento fa rima con movimento.